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Le porte di Lecce

Le porte di Lecce: alla scoperta degli antichi ingressi nella città salentina

La Puglia non è famosa soltanto per le sue località balneari, ma anche per le città che conservano un grandissimo patrimonio storico e culturale, una di queste è senza ombra di dubbio la bellissima Lecce. In passato, accedere alla città era possibile soltanto attraverso una delle sue famose quattro porte, che avevano o il nome della strada in cui si trovavano oppure erano dedicate ad un particolare santo. Oltre che le lunghe mura di cinta, che Carlo V aveva fatto costruire per far sì che la popolazione si mettesse in salvo, anche queste porte d’accesso alla città avevano il compito di proteggerla dalle incursioni nemiche. Oggi sono tantissimi i turisti che si recano in vacanza in Salento anche per conoscere le porte di Lecce e la loro storia.

Le quattro porte di Lecce che rimasero in tre: la loro storia 

Originariamente, le porte di Lecce erano quattro: la Porta Napoli, la Porta San Biagio, la Porta Rudiae e la Porta San Marino, quest’ultima però venne distrutta nell’800 e non ne rimasero tracce, così che oggi ne restano solo tre.
Il centro storico di Lecce era racchiuso dalle quattro porte che ne definivano i suoi accessi. Porta San Marino Faceva da ingresso alla Via Matteotti, Porta Napoli era sorta come Arco di Trionfo progettato per l’ingresso (mai avvenuto) dell’imperatore Carlo V, Porta Rudiae separava la campagna dal centro storico della città barocca e, infine, Porta San Biagio era dedicata all’ingresso trionfale. Oggi è possibile osservare l’evoluzione degli stili architettonici proprio sulle tre porte di Lecce, ancora visibili ed in buono stato di conservazione.

Porta Napoli

La Porta Napoli fu costruita nel 1548 con l’intento di creare un Arco di Trionfo attraverso il quale sarebbe stato accolto l’imperatore Carlo V qualora fosse arrivato a Lecce, avvenimento però che non si verificò mai. La porta inizialmente venne chiamata Reale e in seguito di San Giusto, come omaggio alla vicina colonna dedicata al patrono della città. Con il passare del tempo, Porta Napoli è diventata meta molto ambita per i tanti turisti che si recano a Lecce, la capitale del barocco.
La porta presenta una facciata molto particolare, in cima ci sono due coppie di colonne corinzie sormontate da un triangolo fregiato contenente lo stemma della casata degli Asburgo, di cui faceva parte Carlo V. Lo stemma raffigura l’immagine di un’aquila a due teste, simbolo della solennità dell’imperatore ed un’iscrizione in latino che ne ricorda le valorose gesta. All’interno della Porta Napoli si trova una dedica solenne ai soldati scomparsi nel 1887 durante la Guerra d’Abissinia.

Porta San Biagio

La Porta San Biagio, di costruzione più moderna rispetto a Porta Napoli, è stata dedicata all’omonimo santo che, secondo un’antica tradizione ha trovato i suoi natali a Lecce per poi trasferirsi in Oriente. Si racconta che San Biagio fu costretto a lasciare la città di Lecce per scappare dalla persecuzione contro i cristiani e che il suo viaggio iniziò proprio dalla strada che attraversa l’omonima porta. Fu il governatore Tommaso Ruffo che fece costruire Porta San Biagio in sostituzione di un altro monumento più antico voluto da Carlo V. Tra le porte di Lecce, quella di San Biagio si distingue per la sua altezza di 17 metri e per il maestoso stemma di Ferdinando IV di Borbone che la domina.

Porta Rudiae

Porta Rudiae ha origini antiche, pare infatti che fosse stata costruita per la prima volta nel ‘400 e che sulle rovine, nel 1703, fu edificata quella attuale. Dal nome della porta si evince che conducesse all’omonima città, sulla facciata è presente un’epigrafe dedicata al nobile Prospero Lubelli, il quale sostenne le spese per la ricostruzione della porta dopo che la prima andò in rovina. Vi è anche una statua di Sant’Oronzo raffigurato nell’atto di benedire la città, affiancata da quelle di Sant’Irene e San Domenico.
Sulla Porta è possibile trovare anche un’epigrafe che narra la nascita della città di Lecce e le effigie dei fondatori che sono: Euippa moglie di Idomeneo, Malennio re dei salentini, il figlio Dauno e Litio Idomeneo che diede il nome alla città. Inizialmente, Porta Rudiae fu l’accesso principale della città, fin quando non venne eretta Porta Napoli.

Porta San Marino

Porta San Marino merita di essere menzionata, infatti anche se oggi non può essere ammirata, tuttavia nell’antichità è stata una degli accessi principali alla città di Lecce. Questa porta era situata nei pressi della via Matteotti, strada molto famosa perché collegava Lecce alla marina di San Cataldo. Venne distrutta per ordine di un decurionato, per evitare che mettesse in ombra il vicino palazzo dove oggi ha sede la Prefettura.

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